Il valore dell'esperienza
Siamo in un anno importante, il decimo della crisi. Una crisi così vecchia che per molti di noi non è, perchè ci sono cresciuti dentro. Una crisi che per chi non ci è cresciuto ma ci è sprofondato ha voluto dire preoccupazioni, disperazione, debiti finanziari e morali, cazzi amari di ogni genere, e una perdita della sicurezza nella propria capacità di fare per il mercato e per la collettività, per questo paese al quale, non diciamo boiate, siamo tutti affezionati.
Oggi in Italia, a meno di non possedere una pompa di benzina, è difficile farsi pagare, specie se si lavora nell'ambito intellettuale come un tempo credeva di fare chi scrive.
Anche il più onesto dei nostri interlocutori durante ogni discussione su un lavoro da fare si chiede più volte se per caso siamo alla frutta e possiamo offrire la metà della metà; perdiana, un conto è essere persone oneste, ma mica dobbiamo fare la figura degli imbecilli!
E così, potendo, scappiamo all'estero, o cerchiamo per o meno di mandarci i nostri figli e se non possiamo perdiamo la fiducia in noi stessi e nel lavoro che abbiamo imparato a fare con anni di studio, passione, e fatica.