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IL BLOG

Fate quel che vi pare, ma state a terra.

Da una vita gli esperti di vela, e oggi i postatori di facebook, spiegano cosa bisogna fare per far conoscere la vela e far aumentare i velisti.

A me che gli altri vadano a vela interessa quanto fargli scoprire quanto è buono il Castelamagno, quanto è bella la Val d'Arigna o l'ormeggio alle Grazie: zero.  Da giovane potevo permettermi di mangiare un tartufo all'anno e ora che anche l'ultimo ristorante del Borneo li serve non me li posso più permettere. Non vorrei dover rinunciare al Castelmagno, dover pagare un ticket per andare in val d'Arigna o trovare cento barche in fila per entrare alle Grazie. Non mi serve.

Invece molti commentatori convinti di vivere della nautica vorrebbero che i velisti aumentassero per poter moltiplicare i loro servigi e i loro introiti. 

Gli istruttori di vela si immaginano folle adoranti che li vedono creare dal nulla una gassa da amante, i giornalisti che ora ambiscono a mezza colonnina striminzita si vedono a ritirare la laurea Honoris Causa in un prestigioso ateneo? Ma non facciamo ridere i polli! I fenomeni di massa spostano i soldi veri, quelli che sono gestiti da persone serie capaci di pensare e progettare in grande, altro che quattro pelli di carbonio due impiombature e una ammainata da sopravento, quando la vela sarà veramente popolare i vecchi tromboni coi termini british il passo felpato e l'aneddoto pronto non se li filerà più nessuno.

Guardate in montagna. Chi ha fatto i soldi con lo sci? I montanari? No, le industrie del turismo che hanno tenuto buono il nome di quattro paesini e li hanno disintegrati con i loro alveari multiproprietà e le loro orrende funivie.

Guardate nella informazione di massa. Quando la Coppa arriva in TV i giornalisti capaci se ne restano in redazione a scrivere dell'italiano ORC e della zonale laser e la trasmissione viene affidata a dei giornalisti sportivi incompetenti che magari hanno fatto una gita in barca quando erano giovani ma sanno gestire il lavoro di massa e i rapporti con i poteri dello sport

No grazie, non voglio la vela di massa, di massa la vela lo è già abbastanza. Non voglio essere snob, non voglio parlare un inglese ridicolo, vestirmi come un cretino per andare al club, e non voglio che nessuno mi guardi con rispetto se mi diverto a fare lo scemo in mezzo alle raffiche. Vorrei solo un po' di spazio libero

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